La strada che nacque da una catastrofe e cambiò per sempre il volto di Catania

Via Garibaldi, Catania. Nata dopo il sisma del 1693, unisce piazze e palazzi barocchi. Una via che racconta la rinascita della città.

23 novembre 2025 12:00
La strada che nacque da una catastrofe e cambiò per sempre il volto di Catania - Foto: Julian Lupyan/Wikipedia
Foto: Julian Lupyan/Wikipedia
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Dalle rovine a una nuova città

Nel cuore del centro storico di Catania, tra piazza Duomo e piazza Mazzini, si apre una delle arterie più maestose e meno comprese della città: via Garibaldi.

La sua nascita è legata a un evento tragico. Dopo il terremoto del 1693, che distrusse gran parte della città, i progettisti del nuovo impianto urbano disegnarono un reticolo di strade regolari, ampie e prospettiche. Via Garibaldi fu una di queste, pensata come asse scenografico verso ovest, proseguimento naturale della via Vittorio Emanuele II.

Lungo il suo tracciato si alternano palazzi nobiliari e chiese barocche, perfettamente allineate, in uno dei migliori esempi di urbanistica settecentesca in Sicilia. È una via che non esisteva prima del disastro, ma che divenne il simbolo della rinascita.

Camminando oggi tra i suoi prospetti in pietra lavica e calcarea, si percepisce quella geometria rigida ma armoniosa che caratterizza la Catania ricostruita.

Architetture, prospettive e simboli

Via Garibaldi non è solo un collegamento urbano: è una prospettiva architettonica studiata al millimetro. Le facciate, opera di architetti come Giovan Battista Vaccarini, si fronteggiano con equilibrio e ripetizione di elementi, creando una scenografia di balconi in ferro battuto, portali scolpiti e cornici elaborate.

A metà percorso, l’asse si allarga in piazza Mazzini, pensata come croce scenografica nel nuovo impianto cittadino. Questa piazza, con i suoi portici regolari e simmetria perfetta, funge da cerniera visiva e simbolica: è come un respiro tra due blocchi compatti di edifici, una pausa studiata nel ritmo urbano.

Da un lato si intravede il Duomo di Sant’Agata, dall’altro le mura dell’antica cinta spagnola, ormai inglobate nei nuovi quartieri. Ogni passo lungo via Garibaldi è un ritorno al progetto di rinascita barocca di Catania, un piano che unì funzionalità e rappresentazione dopo la distruzione totale.

La via è oggi un museo all’aperto: tra i portali di palazzo Gravina Cruyllas, le decorazioni di palazzo Zappalà Asmundo e le facciate delle chiese minori, si legge la volontà di una città di rinascere più ordinata e più bella di prima.

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