La strada elegante dove Palermo ebbe l'ascesa di un personaggio incredibile
Via Ruggero Settimo, cuore pulsante di Palermo, racconta l’ascesa borghese della città tra architettura, storia e vita quotidiana.
L’asse della nuova Palermo
Tra Piazza Castelnuovo e il maestoso Teatro Massimo, si estende Via Ruggero Settimo, una delle arterie più importanti e rappresentative di Palermo. Nata nel XIX secolo come naturale prolungamento di Via Maqueda, la via prese il nome da Ruggero Settimo, patriota e presidente del Senato del Regno di Sicilia durante i moti del 1848. Il suo tracciato dritto e armonioso, arricchito da edifici signorili e da vetrine storiche, segnò un punto di svolta nella trasformazione della città da capitale barocca a centro moderno e borghese.
Sin dal suo completamento, Via Ruggero Settimo fu considerata la “via bene” di Palermo: un luogo di passeggio, di incontro e di affermazione sociale. Qui sorsero teatri, alberghi, caffè letterari e boutique, simboli di un nuovo modo di vivere la città. La sua architettura, elegante ma sobria, riflette perfettamente l’estetica umbertina e liberty che tra Otto e Novecento trasformò Palermo in una delle capitali culturali del Mediterraneo.
Un salotto urbano tra storia e modernità
Nel corso del Novecento, Via Ruggero Settimo divenne il cuore commerciale e culturale della città. Sotto i portici e lungo i marciapiedi larghi, le famiglie palermitane passeggiavano tra i negozi più rinomati, mentre gli artisti e gli intellettuali animavano le sale del vicino Teatro Politeama. Ancora oggi la via rappresenta una sintesi perfetta tra eleganza storica e vitalità contemporanea.
A differenza di altre aree del centro, qui la città ha saputo conservare intatta la propria identità, adattandosi al tempo senza perdere il fascino originario. Ogni edificio racconta una pagina della Palermo ottocentesca, quando la borghesia, emergente e ambiziosa, volle lasciare un segno tangibile nella struttura urbana.