L’antico statua di a Palermo che continua a osservare il tempo e a proteggere la sua gente

Il Genio del Garraffo, antico simbolo di Palermo, rappresenta la forza e l’identità eterna della città!

16 novembre 2025 21:00
L’antico statua di a Palermo che continua a osservare il tempo e a proteggere la sua gente - Foto: Fabrice de Nola/Wikipedia
Foto: Fabrice de Nola/Wikipedia
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Il simbolo della città tra mito e pietra

Nel cuore della Vucciria, tra il brulicare dei mercati storici di Palermo, si erge una scultura che racchiude l’essenza stessa dell’anima cittadina: il Genio del Garraffo. Quest’opera, realizzata nel XVII secolo da Pietro de Bonitate, non è soltanto una fontana monumentale, ma un vero e proprio emblema di identità. Il Genio, figura maschile barbuta con una serpe che gli morde il petto, incarna lo spirito della città, la sua capacità di rinascere dopo ogni difficoltà e di conservare fierezza anche nei momenti più oscuri.

Il termine “Garraffo” deriverebbe dall’arabo gharraf, cioè “acqua che scorre in abbondanza”. In origine, la fontana sorgeva in Piazza Garraffello, cuore pulsante della vita mercantile, dove commercianti e viaggiatori si incontravano tra profumi, lingue e culture diverse. La posizione non era casuale: il Genio vegliava simbolicamente su chi arrivava a Palermo, offrendo protezione e forza.

Dalla leggenda alla storia

La figura del Genio, antichissima, risale alla tradizione pagana e affonda le radici nella mitologia fenicia e romana. A differenza della Santa Patrona Rosalia, il Genio rappresenta l’identità laica della città, quella che resiste al tempo e alle dominazioni. Secondo la leggenda, ogni volta che Palermo veniva ferita – da guerre, pestilenze o dominazioni straniere – il Genio tornava a proteggere i suoi abitanti, simbolo di una città che non si arrende mai.

Nel corso dei secoli, la fontana ha subito diversi spostamenti e restauri. Originariamente collocata nella Vucciria, fu trasferita più volte, fino alla sistemazione attuale davanti a Piazza Garraffello. L’opera, con la sua potente espressività, resta uno degli esempi più affascinanti della scultura barocca palermitana, ma anche un messaggio civile e morale per le generazioni successive.

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