Un crocevia di storia nel cuore della Kalsa: quello che è successo qui è assurdo

Piazza Magione a Palermo, tra le più antiche della città, racconta secoli di storia, dal Medioevo ai giorni nostri, tra arte e memoria civile.

23 novembre 2025 18:00
Un crocevia di storia nel cuore della Kalsa: quello che è successo qui è assurdo - Foto: Sibeaster/Wikipedia
Foto: Sibeaster/Wikipedia
Condividi

Un crocevia di storia nel cuore della Kalsa

Nel quartiere della Kalsa, una delle zone più ricche di fascino e contraddizioni di Palermo, si apre Piazza Magione, spazio urbano che da secoli accompagna le trasformazioni della città. Sorta nell’area un tempo occupata dal Convento della Magione, la piazza rappresenta oggi un punto di incontro tra passato e presente, tra tracce di architetture medievali e testimonianze della Palermo contemporanea.

Il nome “Magione” deriva dai Cavalieri Teutonici, che nel XII secolo ricevettero in dono il complesso della Chiesa della Santissima Trinità, detto appunto la Magione, cioè “la casa”. Da quel momento l’area divenne uno dei poli religiosi e civili più importanti del quartiere, riflettendo l’evoluzione di Palermo attraverso le epoche: normanna, sveva, aragonese e spagnola.

Ancora oggi, passeggiando per Piazza Magione, si percepisce un’atmosfera sospesa, dove le facciate degli edifici raccontano ferite e rinascite, tra memorie di guerre, bombardamenti e successivi restauri. È uno dei pochi luoghi di Palermo in cui il tempo sembra scorrere a un ritmo diverso, legato alla stratificazione della sua storia.

Dalla guerra alla rinascita urbana

Durante la Seconda guerra mondiale, l’area di Piazza Magione subì gravi distruzioni a causa dei bombardamenti che colpirono la Kalsa. Gran parte delle abitazioni e delle strutture religiose vennero abbattute o danneggiate, trasformando il quartiere in un luogo spoglio ma carico di memoria. Negli anni successivi, la piazza fu oggetto di interventi di recupero e riqualificazione urbana, divenendo gradualmente uno spazio aperto e vitale.

Oggi Piazza Magione è un simbolo della rinascita: ospita eventi culturali, attività per bambini, spettacoli e momenti di incontro per i cittadini. L’erba che ricopre i terreni dove un tempo sorgevano case e conventi è diventata un segno di continuità tra ciò che è stato e ciò che la città vuole ancora essere: una comunità che non dimentica, ma che trasforma la memoria in occasione di vita.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Segui Il Fatto di Sicilia