Un luogo incredibile a Ragusa dove il tempo si è fermato: custode di silenzi e curiosità uniche

A Ragusa Ibla, un antico convento custodisce silenzi, arte e fede: un viaggio nel cuore più autentico della spiritualità siciliana.

16 novembre 2025 15:00
Un luogo incredibile a Ragusa dove il tempo si è fermato: custode di silenzi e curiosità uniche - Foto: Artax Nigrum/Wikipedia
Foto: Artax Nigrum/Wikipedia
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Sospeso tra le colline di Ragusa Ibla, in un angolo dove il vento sussurra preghiere dimenticate, esiste un luogo che sembra vivere fuori dal tempo. Qui, dietro mura spoglie e solenni, si nasconde una delle testimonianze più autentiche della spiritualità siciliana: il Convento dei Cappuccini. Lontano dal clamore del barocco che domina la città, questo complesso monastico custodisce un’anima austera e segreta, dove fede, arte e silenzio si fondono in un equilibrio quasi mistico.

Il cuore antico della devozione

Fondato nel XVI secolo, il convento sorge in una posizione incantevole, affacciata sulla vallata dell’Irminio, circondato da un paesaggio che amplifica la sensazione di raccoglimento e isolamento. La chiesa annessa, dedicata a Santa Maria dell’Itria, colpisce per la sua semplicità: un’architettura sobria, in pietra locale, dove ogni elemento decorativo è ridotto all’essenziale.
All’interno, tuttavia, si conservano opere di straordinario valore. Tra queste spicca la Deposizione di Cristo di Francesco Manno, pittore palermitano di fine Settecento, che riesce a trasmettere, con pennellate intense e luminose, tutta la drammaticità del dolore umano. Nei corridoi del convento, l’atmosfera è quella di un tempo sospeso, dove il profumo di cera e pietra antica si mescola al suono dei passi lenti dei visitatori.

Un luogo di silenzi e memorie

Il convento non è solo un simbolo religioso: rappresenta un frammento prezioso della storia di Ragusa, sopravvissuto ai secoli e al terribile terremoto del 1693 che devastò la città. Rimasto miracolosamente in piedi, è divenuto rifugio spirituale e punto di riferimento per la comunità. Qui i frati cappuccini vissero seguendo le regole della povertà e della contemplazione, coltivando i campi, accogliendo i bisognosi e tramandando un modello di vita essenziale, fatto di preghiera e lavoro. Ancora oggi, varcare la soglia di questo luogo significa entrare in contatto con una spiritualità pura, non contaminata dal tempo né dalla modernità.

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