A Trapani c'è un rifugio segreto che divenne simbolo di potere, mare e mistero
Tra politica e mare, la Casina Nasi di Trapani fu rifugio e simbolo di potere: un gioiello liberty con un segreto d’ingegneria naturale.
Sulla punta estrema della Sicilia occidentale, dove il mare di Trapani incontra il vento e il sale, sorge una dimora che ha visto passare ministri, ammiragli e segreti di Stato. All’apparenza una villa elegante, in realtà un luogo nato per il silenzio, la contemplazione e la politica: una residenza che racchiude nelle sue mura più storia di quanto lasci intendere.
Un gioiello liberty affacciato sul mare
La Casina Nasi, fatta costruire alla fine dell’Ottocento dal politico e diplomatico Nunzio Nasi, è uno dei migliori esempi di architettura liberty siciliana. Situata sulla sommità di Pizzolungo, a pochi chilometri dal centro di Trapani, domina con eleganza la costa, offrendo una vista mozzafiato sulle Isole Egadi e sul blu del Tirreno.
Edificata come residenza estiva e rifugio personale, la villa riflette il gusto e la personalità del suo proprietario: linee sobrie, decorazioni floreali, affreschi e arredi che richiamano la raffinata borghesia del primo Novecento. Ma dietro la sua bellezza architettonica si cela anche una storia politica complessa, fatta di accuse, processi e riabilitazione pubblica, che trasformarono Nunzio Nasi da ministro a simbolo di riscatto per la città.
Tra storia, politica e leggenda
Dopo la morte del suo illustre proprietario nel 1935, la Casina divenne oggetto di curiosità e ammirazione. Durante il secolo scorso, fu restaurata e trasformata in sede di rappresentanza comunale, oltre che in museo dedicato alla figura di Nasi. Le sue sale custodiscono fotografie, documenti e oggetti che raccontano l’ascesa e la caduta di un uomo che, da figlio del popolo, arrivò ai vertici del Regno d’Italia.
Oggi la villa è anche un luogo di memoria collettiva: un punto panoramico unico, dove la storia incontra il mare, e dove ogni finestra sembra aprirsi su un frammento di passato.