Il mistero barocco nel cuore di Catania: un luogo dove il tempo si è fermato

Nel centro di Catania, la Basilica della Collegiata racconta una storia di rinascita, arte e fede tra luci di pietra lavica.

22 dicembre 2025 12:00
Il mistero barocco nel cuore di Catania: un luogo dove il tempo si è fermato - Foto: Carlo Pelagalli/Wikipedia
Foto: Carlo Pelagalli/Wikipedia
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Una chiesa nata da una rinascita

C’è un punto, nel cuore di via Etnea, dove la città sembra respirare in modo diverso. Tra le facciate scolpite e i profumi di caffè, si alza la Basilica della Collegiata, una delle opere più eleganti del barocco catanese.

Non nacque da un capriccio, ma da una necessità. Dopo il terremoto del 1693, che cancellò gran parte della città, Catania dovette rinascere da zero. In quella ricostruzione, segnata da polvere e fede, si fece strada l’idea di un santuario dedicato alla Madonna dell’Elemosina, che fosse simbolo di gratitudine e ripartenza.

Il progetto fu affidato a mani esperte: tra i nomi più citati c’è quello di Angelo Italia, gesuita e architetto, che seppe fondere la rigidità classica con la fantasia del barocco siciliano. Da quella visione nacque un edificio che ancora oggi colpisce per armonia e leggerezza, quasi fosse un ricamo di pietra sospeso sull’Etna.

Un teatro di luce e silenzio

Chi varca la soglia della Collegiata entra in un mondo raccolto. L’interno, semplice ma luminoso, è diviso da sei colonne di pietra chiara che accompagnano lo sguardo fino all’altare maggiore.

Sopra di esso, la cupola lascia filtrare una luce che cambia con le ore: al mattino, calda e piena; nel pomeriggio, tagliente come un raggio che incide. È qui che si percepisce meglio la natura di questa basilica: non ostenta, ma abbraccia. Ogni stucchiatura, ogni doratura, sembra messa lì per ricordare che anche la bellezza può essere un atto di fede.

All’esterno, la facciata è un piccolo capolavoro. Disegnata con due ordini sovrapposti, è dominata da una balconata centrale che si apre come un palcoscenico. Quando la luce del tramonto si posa sulle colonne di pietra calcarea, la chiesa cambia volto: il bianco si scalda, il tempo si ferma, e anche il rumore del traffico sembra svanire per un attimo.

Una curiosità che pochi conoscono

Nonostante il nome e la fama, la Basilica della Collegiata non è mai stata la “chiesa principale” della città: quel titolo appartiene al Duomo di Sant’Agata. Eppure, nel corso dei secoli, proprio qui si sono celebrate cerimonie pubbliche e solenni quando la cattedrale era chiusa o in restauro.

Per questo, i catanesi la chiamano ancora oggi “la piccola cattedrale di via Etnea”, un modo affettuoso per riconoscere a questo luogo un ruolo che va oltre la religione: quello di custode silenzioso della rinascita di Catania.

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