Il mistero di una cupola nascosta: la chiesa che custodisce curiosità vicino Catania

A Paternò si nasconde una chiesa dimenticata, la Madonna dell’Itria: un luogo antico che racconta secoli di fede, arte e rinascite.

17 dicembre 2025 21:00
Il mistero di una cupola nascosta: la chiesa che custodisce curiosità vicino Catania - Foto: Nicolò Fiorenza/Wikipedia
Foto: Nicolò Fiorenza/Wikipedia
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Un edificio che ha attraversato le epoche

A Paternò, tra vicoli che profumano ancora di pietra lavica e silenzio, sorge la Chiesa della Madonna dell’Itria, un edificio che pochi notano, ma che racchiude una parte profonda della storia della città.

Non è una chiesa appariscente, non si impone con facciate monumentali o campanili altissimi. È una presenza discreta, quasi raccolta in sé stessa, che sembra sopravvivere più per volontà della memoria che per la sua visibilità.
La sua origine risale con ogni probabilità al XVII secolo, periodo in cui molte confraternite paternensi cominciarono a edificare cappelle legate ai mestieri o alle devozioni più sentite.

La Madonna dell’Itria – o “Odighitria”, colei che mostra la via – è una figura mariana profondamente radicata nella spiritualità siciliana. Questa chiesa le fu dedicata proprio come segno di protezione verso i viaggiatori e le famiglie che abitavano le zone più alte della città.

All’interno, la semplicità delle linee lascia spazio a una sensazione di intimità. Le pareti, spoglie ma piene di luce, raccontano secoli di passaggi, di mani che hanno accarezzato le colonne, di preghiere mormorate a voce bassa.

Il cuore antico di Paternò

La posizione della chiesa non è casuale: si trova in una delle aree più storiche di Paternò, tra le pendici che conducono al Castello Normanno e la parte vecchia del centro abitato.
Da lassù, la vista abbraccia la valle del Simeto e i tetti della città, un paesaggio che muta con le stagioni ma che conserva un fascino immutato.

Nel corso dei secoli, l’edificio ha subito restauri e ricostruzioni, soprattutto dopo i danni causati dai terremoti e dal tempo. Ogni intervento, però, ha rispettato la sua struttura originaria, mantenendo quella dimensione di sobrietà che la rende così diversa da molte altre chiese barocche della zona.

Oggi la Madonna dell’Itria è un piccolo scrigno di devozione popolare: il suo portale in pietra scura, il campanile discreto, l’interno che profuma ancora di cera e incenso, raccontano una religiosità concreta, fatta più di sguardi e silenzi che di cerimonie solenni.

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