Incontro tra Gastroenterologi e Medici di Medicina Generale all'Ospedale Garibaldi per un futuro sanitario integrato

Incontro proficuo tra gastroenterologi e medici di medicina generale a Catania: un passo verso un sistema sanitario più integrato e vicino ai pazienti. 🌟👩‍⚕️👨‍⚕️

A cura di Redazione Redazione
21 dicembre 2025 16:43
Incontro tra Gastroenterologi e Medici di Medicina Generale all'Ospedale Garibaldi per un futuro sanitario integrato -
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SanitĂ , ospedale e territorio a confronto: al Garibaldi un modello condiviso per la gastroenterologia del futuro

SanitĂ , ospedale e territorio a confronto: al Garibaldi un modello condiviso per la gastroenterologia del futuro

Si è tenuto sabato scorso presso il P.O. Garibaldi-Centro un significativo incontro tra i gastroenterologi dell’Ospedale Garibaldi e i medici di Medicina Generale della provincia di Catania. Questo evento, fortemente voluto per prepararsi alle imminenti trasformazioni del Servizio Sanitario Nazionale legate all’introduzione delle Case e degli Ospedali di Comunità, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra ospedale e territorio.

Patrocinato dall’ARNAS Garibaldi, dall’AIGO e dalla SIMG, l’appuntamento ha rappresentato un momento di confronto concreto sui nuovi modelli assistenziali, sempre più orientati all’integrazione. Come ha sottolineato il Direttore Generale dell’ARNAS Garibaldi, “Il futuro della sanità passa dalla capacità di fare rete e di parlare un linguaggio comune tra ospedale e territorio.”

L’incontro ha visto la partecipazione di esperti del settore, inclusi il presidente regionale AIGO e il direttore dell’UOSD di Gastroenterologia. Nel corso della giornata, i partecipanti hanno animato vivaci dibattiti su temi cruciali come l’appropriatezza prescrittiva. L’obiettivo è migliorare l’indicazione agli esami strumentali e ottimizzare i tempi delle liste d’attesa.

Un punto focale della discussione è stata la necessità di sensibilizzare la popolazione sullo screening per il tumore del colon-retto. La Sicilia, in questo contesto, si trova purtroppo tra le ultime regioni italiane per tassi di adesione. Durante il convegno, è emerso chiaramente quanto sia fondamentale garantire continuità di cura, evitando che i pazienti si sentano “abbandonati” nel delicato passaggio tra il contesto ospedaliero e quello territoriale.

Il dott. Domenico Cantarella ha evidenziato che “il medico di medicina generale è il primo anello di una catena che deve funzionare senza interruzioni.” Risaltando l’importanza del dialogo tra i vari attori della salute, si è argomentato che rafforzare questa comunicazione non solo snellirebbe le liste d’attesa, ma garantirebbe diagnosi più tempestive e cure efficaci.

In un contesto sanitario in rapida evoluzione, si sente la necessità di ripensare i modelli assistenziali, considerando l’allungamento dell’aspettativa di vita e il progressivo invecchiamento della popolazione. La previsione di avere circa il 35% degli italiani sopra i 65 anni entro il 2050 rende urgente un sistema che integri competenze e promuova una collaborazione multidisciplinare.

La giornata ha messo in evidenza anche l’importanza di una corretta valutazione degli esiti degli esami strumentali, per ridurre il numero di indagini superflue e accelerare i tempi diagnostici. Il ruolo del Medico di Medicina Generale è quindi fondamentale nell’identificazione appropriata della necessità di esami endoscopici e colonscopici, contribuendo così anche a ridurre le complicanze legate a diagnosi e terapie ritardate.

L’evento si è concluso con grande partecipazione e interattività, lasciando “in dote” numerose proposte operative e idee di miglioramento. Questi spunti sono orientati a consolidare il rapporto tra ospedale e territorio, un legame che, fino ad ora, era rimasto fragile. Si tratta di un passo concreto verso un standard assistenziale più moderno, efficiente e, soprattutto, più vicino ai bisogni dei pazienti.

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