L’ingresso dimenticato della città degli dèi: da Siracusa una curiosità assurda

A Siracusa, la Porta Scea era l’ingresso di una città leggendaria: un varco che univa mito, storia e il potere del mare.

17 dicembre 2025 15:00
L’ingresso dimenticato della città degli dèi: da Siracusa una curiosità assurda - Foto: Codas2/Wikipedia
Foto: Codas2/Wikipedia
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A volte, la grandezza di una città non si misura dai templi o dai palazzi, ma da ciò che resta dei suoi confini. A Siracusa, tra gli ulivi e la pietra chiara dell’antica Neapolis, resiste ancora la Porta Scea, un frammento di quella che fu una delle metropoli più potenti del mondo greco. Oggi sembra solo un varco tra le rocce, ma un tempo era l’ingresso di chi arrivava dal mare, la soglia tra il mondo esterno e la città di Archimede.

Un varco nella storia

La Porta Scea risale al V secolo a.C. e faceva parte della cinta muraria che proteggeva la Neapolis, la parte monumentale dell’antica Siracusa. Qui passavano mercanti, soldati e viaggiatori diretti verso il Teatro Greco, il grande santuario di Apollo e le cave di pietra note come latomie.
Chi oltrepassava quella porta vedeva la città aprirsi davanti a sé, con le case in pietra calcarea e il blu del porto che brillava in lontananza. Le mura, costruite con enormi blocchi di pietra locale, parlano ancora del talento tecnico dei Greci, capaci di unire solidità e armonia in un’opera che ha sfidato i secoli.

Un nome legato al mito di Troia

Il nome “Scea” deriva dalla leggendaria Porta Scea di Troia, quella da cui uscì Ettore per affrontare Achille. Non è un caso: i Siracusani, come molti popoli greci, amavano collegare la propria storia ai grandi miti dell’Egeo. Dare quel nome alla porta della città significava dire al mondo che Siracusa non era una colonia qualunque, ma una nuova eroina del Mediterraneo, degna delle più grandi epopee.
Oggi, camminando lungo il sentiero che conduce alla porta, si respira un silenzio diverso: quello delle pietre che non hanno dimenticato il rumore delle armi, delle voci dei mercanti e dei passi dei pellegrini.

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