Vescovi siciliani preoccupati per la proposta di Autonomia differenziata

I Vescovi di Sicilia esprimono preoccupazioni sul Disegno di Legge sull'Autonomia Differenziata, evidenziando criticità e richiedendo attuazione dello Statuto speciale.

A cura di Redazione
05 marzo 2024 21:30
Vescovi siciliani preoccupati per la proposta di Autonomia differenziata
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I Vescovi delle diocesi di Sicilia hanno rilasciato un comunicato stampa in merito al disegno di legge sull’Autonomia differenziata attualmente in discussione alla Camera dopo l’approvazione in Senato il 23 gennaio scorso. Già a maggio del 2023 la CESi aveva presentato osservazioni in merito al DDL originario, registrate presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato.

Le criticità rilevate riguardano principalmente i rapporti finanziari e le risorse economiche, in un contesto in cui il Sud del Paese necessita di risorse a causa dei suoi problemi strutturali storici. Sono state risolte in parte alcune criticità, ma ne permane ancora molte, soprattutto riguardo alla particolare autonomia della Sicilia.

Nel comunicato si evidenziano ulteriori criticità nel testo in discussione alla Camera, come la mancanza di un richiamo all’art. 2 Cost. che garantisca il dovere di solidarietà sociale e la questione delle misure perequative per riequilibrare le disomogeneità territoriali.

Viene sottolineata la preoccupazione riguardo alla scelta di consentire al Governo di adottare decreti legislativi per la determinazione dei LEP, così come la necessità di un fondo perequativo di solidarietà nazionale per sanare le disparità territoriali.

Si evidenziano anche le implicazioni per la Sicilia, che potrebbe subire una perdita finanziaria significativa a causa della riforma sull’autonomia differenziata. Si sottolinea l’importanza dello Statuto della Regione Siciliana e delle norme costituzionali che riconoscono le peculiarità delle Isole.

Infine, si invita la classe dirigente politica siciliana a chiedere al governo nazionale l’attuazione completa dello statuto siciliano e a non sprecare le risorse in dotazione, affinché si possa superare le criticità portate dalla riforma sull’autonomia differenziata e preservare l’unità nazionale.

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