È più raro dell'oro e tutti vogliono provarlo | Il piatto siciliano che sta facendo impazzire tutti
Crescono su un’isola vulcanica e profumano di terra, mare e tradizione: questi minuscoli legumi sono una rarità che si trasforma in autentico oro in cucina. Ecco la ricetta più sorprendente.

Un piccolo tesoro che viene dal mare
Ustica è un’isola che si racconta sottovoce, tra silenzi azzurri e terra nera. Un posto dove il tempo si è seduto e ha preso fiato. Ed è proprio lì, tra orti muretti e brezze salmastre, che nasce qualcosa di minuscolo ma potentissimo: un legume che sembra un diamante e profuma di leggenda.
Chi lo ha assaggiato, difficilmente lo dimentica. Scuro, lucido, deciso. È piccolo, certo, ma nel gusto ha una voce che canta forte. Merito della terra vulcanica, del sole generoso e del vento che accarezza ogni cosa.
La magia della lenticchia di Ustica
Questa meraviglia non è solo buona: è anche Presidio Slow Food. Non la si coltiva con fretta, ma con rispetto. Niente macchine, solo mani. Niente pesticidi, solo antichi saperi contadini.
Non serve ammollo, cuoce in mezz’ora, e sa di casa, di nonna, di domenica. È perfetta da sola, in zuppa o con un filo d’olio, ma oggi diventa qualcosa di più: una polpetta che racconta l’isola.
E chi ce la propone è una chef che con le radici ci lavora ogni giorno: Bonetta Dell’Oglio.
Ecco la sua ricetta.
Polpettine di “diamanti neri” con julienne di fresco al timo (per 4 persone)
Ingredienti:
- 200 g di lenticchie di Ustica ammollate per 12 ore
- 1 cipolla
- 30 g di pangrattato fresco (+ altro per panatura)
- Sale e pepe q.b.
- Olio extravergine d’oliva per friggere
- 4 pomodori rossi tondi maturi
- Timo fresco
- Olio evo q.b.
Preparazione:
- Cuocete le lenticchie (scolate e risciacquate) con la cipolla tritata in poca acqua, a fiamma dolce. L’acqua va assorbita quasi del tutto. Lasciate intiepidire.
- Frullatele con cipolla cruda a pezzetti, fino a ottenere un impasto denso ma non liscio.
- Aggiustate di sale e pepe, unite 30 g di pangrattato e formate piccole polpette con le mani leggermente unte.
- Passatele nel pangrattato e disponetele su un vassoio.
- Friggetele in abbondante olio evo fino a doratura. Scolate su carta assorbente.
- Intanto, pelate i pomodori, eliminate i semi e tagliateli a julienne. Conditeli con olio, timo, sale e pepe.
- Servite le polpette tiepide, con la julienne di pomodoro al timo e un filo d’olio crudo.
Un piatto che ha l’anima dell’isola
Sono semplici, croccanti, profumate. Racchiudono la Sicilia che resiste, che racconta e che incanta. Le ameranno tutti: dai palati raffinati ai bambini più difficili. Perché dentro, queste polpette, hanno il sapore di qualcosa di vero.
E quando le porterete in tavola, sarà un po’ come servire un pezzo di Ustica.