C'è una biblioteca a Palermo che ha sfidato la guerra | La storia che nessuno ti ha mai raccontato
Scopri la biblioteca più forte di Palermo: tra bombe, miracoli e cultura salvata, la storia (vera) che nessuno ti ha mai raccontato.

Nel cuore di Palermo, un baluardo di sapere
Nel cuore pulsante del centro storico di Palermo, nascosta tra i vicoli della Kalsa, si erge un edificio che ha attraversato guerre mondiali, bombardamenti e l’oblio della politica: la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana “Alberto Bombace”. Fondata nel 1782 come Reale Biblioteca Borbonica, è oggi uno dei più importanti poli culturali del Sud Italia.
Questa biblioteca non è solo un edificio, ma un monumento vivente alla resistenza della cultura in una città martoriata nel Novecento. Ha custodito, e continua a custodire, manoscritti medievali, incunaboli, testi arabi e normanni, sopravvissuti miracolosamente anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
Il 1943: quando Palermo bruciava
Nel luglio del 1943, le bombe angloamericane distrussero gran parte del centro storico di Palermo. La Kalsa fu colpita duramente, molti edifici ridotti in cenere. Ma la biblioteca no.
Nonostante le esplosioni a pochi metri, l’edificio resistette, protetto quasi da un mistero. Le finestre esplosero, le pareti tremarono, ma i volumi più antichi rimasero intatti, come se una mano invisibile li avesse custoditi.
Fu uno dei pochi luoghi culturali sopravvissuti integri alla devastazione del conflitto in tutta la Sicilia. Una fortezza della conoscenza che sembrava protetta da qualcosa di più forte del cemento: la volontà della città di non dimenticare.
Alberto Bombace: il nome dietro la leggenda
Nel 1977 la biblioteca fu intitolata ad Alberto Bombace, filosofo e bibliotecario, simbolo della cultura palermitana. Bombace fu instancabile promotore del sapere popolare, attivissimo nel salvare e valorizzare l’immenso patrimonio letterario conservato nelle sale dell’istituto.
Grazie al suo lavoro e a quello di tanti studiosi e bibliotecari, oggi la biblioteca conta oltre 500.000 volumi, tra cui testi rarissimi del ‘400 e documenti su Giovanni Falcone, Leonardo Sciascia e Ruggero Settimo.
Curiosità: cattedrale del sapere ancora viva
Oggi, la Biblioteca Centrale della Regione Siciliana è un tempio per ricercatori, studenti e curiosi. Ogni giorno, decine di palermitani entrano in silenzio tra le navate delle sue sale di lettura, circondati da pareti tappezzate di sapere.
Si può accedere liberamente a testi arabi trascritti nel XIII secolo, lettere autografe di politici dell’Ottocento e libri proibiti della censura fascista. Un patrimonio inestimabile che Palermo difende con orgoglio.