La villa che nasconde un messaggio massonico | Svelato il codice segreto di Villa Palagonia a Palermo

A pochi chilometri da Palermo esiste un luogo che cela un enigma massonico tra mostri di pietra e specchi deformanti. Scopri i misteri di Villa Palagonia!

A cura di Paolo Privitera
02 luglio 2025 21:00
La villa che nasconde un messaggio massonico | Svelato il codice segreto di Villa Palagonia a Palermo - Foto: Jpbazard/Wikipedia
Foto: Jpbazard/Wikipedia
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Il misterioso giardino dei mostri di pietra

Villa Palagonia, situata a Bagheria, poco fuori Palermo, è una delle dimore più enigmatiche d’Italia. Costruita nel 1715 per volontà del principe Francesco Gravina, la villa divenne celebre per la sua decorazione assolutamente fuori da ogni canone estetico: centinaia di statue grottesche, animali fantastici, figure demoniache e deformi che popolano il giardino e i muri della struttura.
Nessuna villa in Sicilia – e forse in Europa – presenta un tale accumulo di immagini inquietanti, come se l’intero complesso fosse un messaggio cifrato in pietra.

Un codice cifrato tra follia e simbolismo

Molti studiosi hanno cercato di decifrare il significato delle sculture: alcuni parlano di simbolismo esoterico, altri di una critica sociale del principe, altri ancora di una vera e propria mappa massonica in codice.
Secondo l’architetto Paolo Marconi, la disposizione delle statue e la scelta dei soggetti rivelerebbero una sequenza iniziatica, con prove simboliche che riflettono il cammino spirituale del visitatore, in linea con certi rituali massonici settecenteschi.

Il principe deforme e il mito della follia

Il personaggio più leggendario legato alla villa è Ferdinando Francesco Gravina, detto il principe deforme. Colpito da una grave scoliosi, egli viene ritratto come ossessionato dalla propria immagine, tanto da farcire la villa di specchi deformanti che distorcevano i volti di chiunque vi passasse.
Questa distorsione della realtà, presente ovunque, avrebbe una funzione precisa: “solo chi accetta il proprio riflesso può accedere al sapere nascosto”.

La visita di Goethe e l’inquietudine universale

Nel 1787, Johann Wolfgang von Goethe, in viaggio in Italia, visitò Villa Palagonia e ne rimase profondamente turbato. Nel suo diario scrisse:

"È una costruzione dell’idiozia, che manifesta insieme la potenza e la follia dell’uomo".
La visita contribuì a diffondere in Europa il mito della villa come luogo visionario, unico nel suo genere. Palermo e la Sicilia apparvero da quel momento non solo esotiche, ma misteriose e metafisiche.

Una mappa per pochi iniziati?

Secondo il saggista Franco Cardini, la disposizione delle statue nella villa e l’asse orientato rispetto al sole solstiziale potrebbero rivelare una mappa sacra o addirittura un percorso alchemico, visibile solo a chi possiede le chiavi di lettura simboliche.
Alcuni hanno persino ipotizzato un legame con i Templari o le prime logge massoniche presenti a Palermo nel XVIII secolo.
Nessuna prova definitiva è emersa, ma il mistero continua ad attrarre visitatori, studiosi e curiosi da tutto il mondo.

Curiosità: la villa che ispirò romanzi e sceneggiature

Villa Palagonia non è solo un enigma per gli storici: ha ispirato scrittori, registi e artisti internazionali. Il regista Werner Herzog ne ha parlato come uno dei luoghi più cinematografici mai visti.
Nel romanzo “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa, molte descrizioni della decadenza aristocratica sembrano ispirate proprio all’atmosfera della villa.
Negli anni ’60 e ’70, registi come Luchino Visconti e Pier Paolo Pasolini vi girarono alcune scene dei loro film.
E ancora oggi, alcuni palermitani credono che passeggiare nel giardino di mostri, sotto certe lune piene, possa dare accesso a “verità che gli occhi non vedono”.
Ma attenzione: solo chi non ha paura del proprio riflesso saprà comprendere il messaggio nascosto di Villa Palagonia.

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