Un angolo di Palermo che nessuno conosce: la Passeggiata Delle Cattive, cos'è e perché si chiama così

Scopri la Passeggiata delle Cattive a Palermo: terrazza ottocentesca tra mare e nobiltà, tra mistero e curiosità sorprendenti!

A cura di Paolo Privitera
17 agosto 2025 12:00
Un angolo di Palermo che nessuno conosce: la Passeggiata Delle Cattive, cos'è e perché si chiama così - Foto: Effems/Wikipedia
Foto: Effems/Wikipedia
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Origini e nome misterioso

La Passeggiata delle Cattive, affacciata sul Foro Italico tra Porta Felice e Piazza Santo Spirito, è una terrazza panoramica ottocentesca realizzata su antiche mura spagnole.
Il suo nome, suggestivo e intrigante, deriva dal latino “captivae”, ovvero “prigioniere”: antiche vedove palermitane, “cattive” nel senso di detenute nel lutto, erano solite passeggiare qui protette dalla vista indiscreta, lontano dal Foro Italico.

Architettura, restauri e panorami

La passeggiata moderna fu rifinita nel 1813 da Antonio Lucchesi Palli, principe di Campofranco, che la trasformò in pubblico parterre. Fu gravemente danneggiata durante i bombardamenti del 1943, rimanendo abbandonata fino al 1997, quando fu restaurata e riaperta nel 1998.
Oggi è un balcone elegante: vasetti, statue, panchine, e soprattutto la vista mozzafiato sul Golfo di Palermo e i palazzi nobiliari – come Butera, Piraino, Lampedusa e Benso – la rendono uno dei luoghi più romantici e insoliti dove i palermitani amano passeggiare.

Voci, leggende e vita quotidiana

Tradizionalmente riservata alle vedove, la passeggiata divenne presto un salotto all’aperto per la nobiltà femminile.
I cronisti del tempo raccontano di malignità e dicerie, insinuando che le vedove lì radunate potessero talvolta protagoniste di scandali d’eleganza e chiacchiere taglienti, tanto da generare un alone di gossip («le vedove che non vogliono farsi scorgere...» ).
La presenza di due imponenti erme in tufo, scolpite da Girolamo Bagnasco nel 1827, testimonia l’attenzione aristocratica dedicata all’ingresso e all’atmosfera del luogo.

Rinascita moderna e luogo del cuore

Dopo decenni di abbandono post-bellico, l’intervento del Comune di Palermo ha riportato vita alla terrazza: oggi è accessibile, con restauro curato dagli architetti Mario Li Castri e Nicolò Asaro, e spesso utilizzata per eventi culturali, passeggiate romantiche e tramonti sul mare.
Resterà nel cuore dei palermitani non solo per la vista, ma anche per questa fusione perfetta tra natura, storia e nobiltà.

Curiosità

Sapevi che Goethe, durante il suo soggiorno a Palermo, ammirò la passeggiata e soggiornò nel vicino Palazzo Butera? La terrazza fu quindi testimone silenziosa del passaggio del grande poeta tedesco nel XVIII secolo

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