Il giardino della Kolymbethra: l’oasi segreta di agrigento che nasconde una curiosità folgorante

Scopri il Giardino della Kolymbethra di Agrigento: un’oasi millenaria con ipogei funzionanti e piante profumate.

25 settembre 2025 15:00
Il giardino della Kolymbethra: l’oasi segreta di agrigento che nasconde una curiosità folgorante - Foto: fab. - agrigento_kolymbetra/Wikipedia
Foto: fab. - agrigento_kolymbetra/Wikipedia
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Il Giardino della Kolymbethra, nell’incantevole Valle dei Templi di Agrigento, è un luogo che coniuga natura selvaggia e ingegneria millenaria: una piscina sacra che divenne oasi verde, custode di un sistema idrico straordinario e di una biodiversità che ha attraversato i secoli. Scopri perché questa valle segreta ti farà dimenticare il resto del mondo… e cosa nasconde di sorprendente.

Una piscina sacra trasformata in paradiso

Il termine greco Kolymbethra significa “piscina”: in realtà, questa valle era un grande bacino artificiale progettato nel V secolo a.C. dal tiranno Terone e costruito grazie all’architetto Feace per raccogliere e conservare l’acqua destinata alla città di Akragas, l’antica Agrigento. Collegata ad un complesso sistema di ipogei e acquedotti sotterranei, la piscina era alimentata da una rete di gallerie – note come “Acquedotti Feaci” – in grado di convogliare l’acqua in modo ingegnoso e continuo.
Lo storico Diodoro Siculo racconta che la Kolymbethra era un luogo rigoglioso, popolato da cigni e pesci d’acqua dolce, un vero angolo di delizie dove natura e ingegneria si fondono. Nel medioevo la piscina venne interrata e trasformata in un fertile orto-frutteto, mantenendo l’uso degli ipogei come sistema di irrigazione. Una funzione che, in parte, continua ancora oggi.

Un angolo di paradiso sopravvissuto al tempo

Oggi il Giardino della Kolymbethra si estende su oltre cinque ettari, dove ulivi secolari, agrumi, mandorli, carrubi, fichi, palme nane, mirti e macchia mediterranea convivono in un equilibrio unico. Dagli anni 2000, il Fondo Ambiente Italiano (FAI) ha recuperato quest’area, avviando un progetto di rinascita botanica e paesaggistica. Passeggiando tra i sentieri ombrosi, si respira l’armonia di una terra che racconta secoli di storia e civiltà.
Grazie a questo lavoro, il giardino è entrato tra i finalisti del concorso “Il Parco più bello d’Italia” nel 2007 e nel 2009, diventando una delle mete più suggestive per chi visita Agrigento.

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