Il luogo misterioso ragusano che rivela segreti nascosti da tremila anni
A Pozzallo, la necropoli di Bellamagna custodisce tombe di 3000 anni fa: un sito misterioso che rivela l’antico passato ragusano.


A pochi chilometri da Pozzallo, lungo la costa ragusana, si trova un sito poco conosciuto ma di straordinaria importanza storica: la necropoli di Bellamagna. Questo complesso di tombe scavate nella roccia racconta le origini più remote della presenza umana nella zona e svela i segreti di popolazioni che abitavano la Sicilia già nell’età del Bronzo. Un luogo che unisce fascino archeologico e mistero, e che non tutti sanno di poter visitare.
Un tesoro archeologico scavato nella roccia
La necropoli di Bellamagna risale al II millennio a.C. e appartiene alla cosiddetta cultura di Castelluccio, diffusa nella Sicilia sud-orientale. Si tratta di tombe a grotticella scavate direttamente nella roccia calcarea, spesso con piccole camere funerarie interne e corredi che testimoniano usi e costumi delle comunità dell’epoca.
Il sito fu scoperto e studiato tra XIX e XX secolo, e gli scavi hanno restituito ceramiche decorate, utensili e resti umani che hanno permesso agli archeologi di ricostruire uno spaccato unico della vita preistorica nel territorio ragusano. Ancora oggi, passeggiando tra le rocce di Bellamagna, si percepisce l’imponenza di un luogo che custodisce oltre tremila anni di storia.
Pozzallo, un territorio ricco di storia antichissima
La presenza della necropoli di Bellamagna dimostra che l’area di Pozzallo non è solo un porto moderno e una località balneare, ma un territorio che ha radici molto più profonde. Accanto alla celebre Torre Cabrera e alle tradizioni marinare, infatti, sopravvive questo patrimonio archeologico che collega la città al suo passato più remoto. È la prova che le coste del ragusano, già in epoche lontane, erano abitate e considerate strategiche per il controllo delle rotte e delle risorse naturali.