Dove l’acqua scorre tra boschi e storia: il paese palermitano che nacque attorno a qualcosa di incredibile

Altofonte, borgo tra Palermo e Monreale, nasce dalle acque amate dai re normanni e conserva ancora oggi un fascino autentico.

13 dicembre 2025 21:00
Dove l’acqua scorre tra boschi e storia: il paese palermitano che nacque attorno a qualcosa di incredibile - Foto: Alessiox.94/Wikipedia
Foto: Alessiox.94/Wikipedia
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Un borgo nato dall’acqua e dalla volontà di un re

A pochi chilometri da Palermo, incastonato tra boschi e colline, c’è Altofonte, un paese che sembra uscito da un racconto antico. Qui, nel cuore verde della Conca d’Oro, l’acqua è da sempre la protagonista. Fu proprio una sorgente, limpida e abbondante, a spingere Guglielmo II di Sicilia a far costruire in questo luogo una residenza di caccia, chiamata “Parco”, che diede poi il nome originario al paese: Parcu.

In quella dimora immersa nella natura, i re normanni venivano a cacciare, ma anche a riposare lontano dai fasti di Palermo. Le acque che scorrevano in abbondanza alimentavano fontane, giardini e canali, arrivando fino alla città attraverso un complesso sistema idraulico, segno dell’ingegno medievale. Con il tempo, attorno alla residenza nacque un piccolo borgo che prese il nome di Altofonte, cioè “acqua che sgorga dall’alto”.

Tra fede, natura e antiche strade

Camminando oggi tra le vie di Altofonte, si respira ancora quella dimensione raccolta e genuina che appartiene ai luoghi di montagna. Il paese è dominato dalla Chiesa Madre di Santa Maria di Altofonte, costruita sulle rovine dell’antico palazzo reale. Al suo interno si custodiscono opere d’arte di pregio e testimonianze del passato religioso e civile della comunità.

Dal punto più alto si può ammirare un panorama che spazia fino a Palermo e al mare, mentre tutt’intorno il verde dei boschi e il suono delle sorgenti riportano a un tempo in cui la vita seguiva il ritmo lento dell’acqua. Le antiche mulattiere che collegavano Altofonte a Monreale e ai feudi circostanti sono ancora visibili e raccontano la fatica e la bellezza di una Sicilia rurale ormai scomparsa.

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